lunedì, settembre 18, 2006

Allen: "Basta film in America il mio cuore batte in Europa"




Il regista parla del suo nuovo lavoro, ancora senza titolo. Un dramma d'amore con Ewan McGregor e Colin Farrell.

LONDRA - Il porticciolo del villaggio di Hoo, sul fiume Medway, nel Kent, a due ore da Londra, non potrebbe offrire una scena più distante da quella che di solito accompagna un set cinematografico: una piccolissima tenda, un tavolino con una bottiglia d'acqua, poche persone niente affatto agitate che camminano con la radiolina alla cintura.

Ma l'eccitazione e l'entusiasmo sono palpabili fra i visitatori del set del nuovo film di Woody Allen, tuttora senza titolo, il suo terzo consecutivo a Londra dopo Match Point e Scoop, interpreti Colin Farrell e Ewan McGregor. "Il nostro lavoro è così semplice con la stampa, nel senso che Woody non permette mai a nessuno di venire sul set" dice accogliendo i giornalisti la sorella di Allen, Letty Aronson, produttrice di tutti i suoi film da Pallottole su Broadway.

Le riprese, come sempre per Allen, sono relativamente veloci, sette settimane, prima di tornare a New York a fine agosto per permettere ai bambini di Allen, che lo hanno accompagnato a Londra per l'estate, di ricominciare la scuola. Il film è prodotto e finanziato dalla compagnia cinematografica britannica Wild Bunch per un budget fra i 15 e i 17 milioni di dollari, limitato come per come tutti i film di Allen, in cui gli attori guadagnano tutti la stessa cifra, non importa quanto siano famosi. Non c'è ancora una distribuzione americana, ma l'uscita è prevista per la prossima primavera con, si augura Allen, un'anteprima a Cannes.

Cuffie al collo, berretto da baseball in testa, camicia con il colletto e i polsini lisi, Woody Allen raggiunge subito la sorella invitandoci a uno sguardo ravvicinato al set, spiegandoci la scena che sta girando con Farrell e McGregor (con loro recitano la nuova scoperta di Allen, la 24enne attrice televisiva inglese Hayley Atwell, Sally Hawkins e Tom Wilkinson). Sul molo, a rispettosa distanza dalla cinepresa (direttore della fotografia è l'ungherese Vilmos Zsigmond, Oscar per "Incontri ravvicinati", al secondo film con Allen dopo Melinda e Melinda), Allen non guarda mai il monitor né dice "azione", lo fa il suo assistente alla regia.
Farrell e McGregor non sono mai sembrati così rilassati e sorridenti. Farrell abbraccia tutti i visitatori sul set. "E' una scena semplice" spiega Allen "Siamo verso la fine della storia e mi sono limitato a ricordare a Colin e Ewan a che punto siamo nella storia, poi lascio fare ai loro istinti, che nell'80 per cento dei casi sono migliori dei miei!".

Nel rispetto della sua proverbiale segretezza, cosa ci può dire di questa storia? "Non molto tranne che è una storia drammatica nel genere di Match Point. Colin e Ewan interpretano due fratelli cockney del sud di Londra - non due gangster, come ho letto da qualche parte - che comprano una barca e la riparano. Hayley è Angela, una giovane che va a Londra a caccia di fortuna e Ewan si innamora di lei quando le dà un passaggio per strada. Angela conosce il potere che ha sugli uomini e gioca molto sul fascino che esercita su Ewan, diventando un po' il catalizzatore dell'arco morale del personaggio di Ewan".

E ancora non ha titolo? "No, non ancora, quando comincerò a montare, a New York, ci penserò. E' per questo che spesso i miei film si intitolano "Progetto estivo di Woody Allen," perché aspetto di vedere come vengono. Se mi piacciono trovo un titolo forte, aggressivo, fiducioso, come Match Point. Se invece non viene bene cerco un titolo gentile che non offenda nessuno...".

Aveva già in mente Farrell e McGregor scrivendo il copione? "No, non li conoscevo quasi per niente: avevo visto Ewan cantare e ballare in "Guys and Dolls" e Scarlett (Johannson) me ne parlava sempre bene. E avevo visto Colin nel film di Terry Malick ("Il nuovo mondo", ndr), ma aveva i capelli lunghi, non lo avrei riconosciuto. È venuto a trovarmi e nel giro di due minuti mi aveva conquistato. Fa la sua parte istintivamente, non ho molto da dirgli, né a lui né a Ewan. Possono andare dove vogliono, dire quello che vogliono, indossare quello che vogliono, e in genere hanno ragione".

Questa estate di Londra, così calda, avrà disturbato il suo lavoro. "E' stato molto irritante. Avevo fatto due film a Londra e la cosa che mi era piaciuta di più era il grigio del cielo e l'aria fresca, e invece quest'estate ha fatto un gran caldo e c'era sempre sole, il che ha reso le riprese molto più difficili. Per fortuna avevo Vilmos, che è un genio. Per anni avevo sentito parlare di lui ed ero convinto che sarebbe stato un grosso uomo tirannico. Invece è un piccolo uomo tirannico! E' uno dei più grandi operatori del mondo, uno dei pochi che riesce a trasformare una giornata di sole, tutte così brutte sullo schermo, in qualcosa di bello".

Ha detto che ogni suo film nasce da una piccola idea scritta su uno dei tanti pezzetti di carta che tiene in un cassetto. Per questo film cosa c'era scritto sul foglietto? "Le parole 'Non dimenticarti lo zio Howard', che è il personaggio di Tom Wilkinson. Nel film Colin e Ewan sono totalmente innamorati dello zio Howard che è un chirurgo di successo, molto ricco e generoso".

C'è uno zio Howard nella sua vita? "No, magari! Vorrei avere un medico nella mia vita, lo terrei impegnato 24 ore al giorno".

E il foglietto del film che girerà la prossima estate a Barcellona? "Il foglietto diceva: 'La storia d'amore con l'amica della donna', e anche quello sarà un dramma. Finirò di scrivere il copione appena finito il montaggio di questo, fra un paio di mesi".

Non vuole tornare a girare a New York? "Mi piacerebbe ma il modo in cui lavoro non mi permette di collaborare con gli studi americani. Voglio che nessuno legga la sceneggiatura né veda il film fino a quando è finito, e gli europei non mi chiedono niente. In America ti danno i soldi ma vogliono vedere il copione, dare le loro idee sul casting, vogliono essere il tuo socio, e io non voglio avere soci, preferisco essere libero".

Nessun commento: