sabato, marzo 08, 2014

Irish Post Interview





























Ecco alcuni stralci dell'intervista di Colin rilasciata a Tony Clayton-Lea, dell'Irish Post; l'articolo completo a questo LINK. “Ad un certo punto sono stato distratto dalla mia passione e dalla curiosità per la recitazione. Forse quella passione è stata diluita o intossicata dal successo e dalla fama. Questo capitolo della mia vita è durato quasi sette anni, dal mio arrivo in America, nel 2000, fino a Miami Vice del 2006; poi tutto è esploso, come un castello di carte: senza fare rumore, anche se tutta la struttura è collassata. All'inizio ero davvero spaventato, il mio telefono aveva smesso di squillare, mi sentivo solo. Grazie a dio un sacco di persone sono rimaste con me, nonostante tutto. Dopo Miami Vice ho perso l'opportunità di lavorare in alcuni film a grosso budget, ma a dire il vero non è stato un problema: ho avuto l'occasione di ritornare alle basi, alle cose semplici, a quegli elementi di cui mi ero innamorato quando ho iniziato la mia carriera. Un bravo attore riesce a raccontare una storia permettendo a chi guarda di potersi immedesimare, di creare una propria interpretazione. Così ho fatto un passo indietro, lavorando a pellicole come Pride&Glory, Sogni e Delitti, In Bruges. Quei film mi hanno aiutato a ritrovare una connessione con me stesso.  Attualmente, la mia ambizione è quella di dare la caccia alle idee. Qualche volta le insegui, pensi di averle catturate quando si frantumano davanti alla tua faccia, in mille pezzi. E allora ci riprovi"

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